NEON ART A GENNAIO 2023: tutte le mostre da non perdere in Italia

NEON ART A GENNAIO 2023: tutte le mostre da non perdere in Italia

martedì 17 gennaio 2023 | Arte, Eventi, News&Press
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Per gli amanti dell'arte contemporanea abbiamo creato una selezione di mostre da non perdere in Italia a gennaio 2023.
L’agenda di F/ART include proposte ed esposizioni legate esclusivamente al mondo del neon, una fonte di luce artistica che ha ormai più di 100 anni.
 

Cuneo – Flat Earth Visa. Paul Kneale

Dove: Parco d'arte Sandretto Re Rebaudengo" (Collina di San Licerio a Guarene, CN)
Quando: opera permanente
Costo: entrata gratuita
Link: https://www.parcoarte.fsrr.org/

Artista: Nato nel 1986 in Canada, Paul Kneale ha ricevuto il suo MFA dalla Slade School of Fine Art (Londra) nel 2011 e lavora a stretto contatto con ARTUNER dal 2015. Alcune opere di Kneale sono state incluse nella mostra Peindre la Nuit al Centre Pompidou Metz (ottobre 2018), alla mostra al Forum di fotografia contemporanea del Boca Raton Museum (Florida, USA), alla Biennale Internazionale di Arte Giovane di Mosca, alla Collezione della Famiglia Rubell e presso i prestigiosi Thetis Gardens nell'Arsenale Novissimo (Venezia), in una mostra collettiva in mostra durante la 57° Biennale di Venezia. Paul Kneale ora vive e lavora a Toronto.

Installazione: Flat Earth Visa è un’installazione site-specific, concepita appositamente per la collina di San Licerio. È l’opera che ha inaugurato il Parco d’arte Sandretto Re Rebaudengo nel settembre 2019. È composta da due sculture: tre antenne paraboliche rivolte verso il cielo e una serie recinzioni fuse in acciaio, realizzate a partire da una serie di fotografie che l’artista canadese ha scattato in giro per il mondo. Le immagini, convertite in file CNC, sono state successivamente prodotte attraverso un processo industriale di lavorazione dell’acciaio.

In questi lavori, l’artista traduce i processi digitali in oggetti scultorei: nel primo ha creato una forma che richiama i tragitti tra i satelliti e le stazioni a terra delle telecomunicazioni; nel secondo ha trasformato in presenze concrete le immagini digitali dei tanti steccati che, a ogni angolo del pianeta, spartiscono i territori. Queste sculture, che nella notte si illuminano di rosso, forniscono gli spunti per riflettere sui flussi della comunicazione digitale e senza limiti di Internet in un mondo fatto di muri reali e confini immaginari.


Paul Kneale. Flat Earth Visa, 2019. Acciaio, sculture al neon, reti metalliche. Foto:  Paolo Formica

 

Milano – Neon Corridors Room. Bruce Nauman

Dove: Pirelli Hangar Bicocca. Via chiesa 2, Milano
Quando: 15 settembre 2022 – 26 febbraio 2023
Orari e giorni: da giovedì a domenica, 10.30-20.30
Ingresso: gratuito (consigliata prenotazione)
Link: Pirellihangarbicocca.org

Artista: Tra gli artisti viventi di maggior rilievo, Bruce Nauman (Fort Wayne, Indiana, 1941; vive e lavora in New Mexico) ha segnato la storia dell’arte contemporanea dalla metà degli anni sessanta ad oggi. La sua produzione artistica denota un singolare interesse per la comprensione dell’esperienza umana, delle sue convenzioni e degli aspetti più profondi della psiche, indagati attraverso la percezione del corpo, la relazione con lo spazio, il tempo e il linguaggio. Nella sua pratica emerge anche un frequente uso di giochi di parole che esplorano metodi di comunicazione alternativi.

Mostra: Organizzata in collaborazione con Tate Modern di Londra (7 ottobre 2020 – 21 febbraio 2021) e Stedelijk Museum di Amsterdam (5 giugno – 24 ottobre 2021) la mostra in Pirelli HangarBicocca si caratterizza per un focus specifico sulla ricerca spaziale e architettonica di Nauman.
Mettendo in luce le relazioni, gli sviluppi e le variazioni formali, la mostra esplora per la prima volta nella loro interezza le sperimentazioni compiute da Nauman in termini di esperienza spaziale, approccio architettonico, uso della luce, suono, linguaggio e video.


Bruce Nauman. One Hundred Live and Die, 1984 - © 2022 Bruce Nauman / SIAE. Collection Benesse Holdings, Inc/ Benesse House Museum, Naoshima. Courtesy Sperone Westwater, New York

 

Milano - New Times for Other Ideas / New Ideas for Other Times. Maurizio Nannucci

Dove: Parco di CityLife, Piazza Elsa Morante, Milano
Quando: opera permanente
Link: Artline – Maurizio Nannucci

Artista: Maurizio Nannucci (Firenze, 1939) vive in Italia e nel sud Baden. Inizia la sua attività artistica a partire dalla metà degli anni Sessanta lavorando sulle relazioni tra immagini visive e il linguaggio attraverso l’utilizzo di numerosi media tra cui la fotografia, il video, il libro d’artista, le installazioni, la performance, la sperimentazione sonora e teatrale. A partire dal 1967 Nannucci comincia a produrre le sue prime opere realizzate con i neon, che costituiscono uno dei nuclei più importanti della sua produzione, in cui si intrecciano aspetti legati all’arte concettuale con una dimensione più poetica e dialogante con lo spettatore. Costruiti spesso come installazioni di grande formato questa tipologia di opere luminose vengono realizzate dall’artista in stretta relazione con lo spazio architettonico.

Installazione: L’opera “New Times for Other Ideas / New Ideas for Other Times” è una doppia scritta realizzata con tubi al neon blu e rosso che l’artista ha ideato per essere posizionata sulla facciata di un edificio costruito nel 1923 dall’architetto Paolo Vietti Violi. Seguendo uno schema più volte proposto dall’artista, lo spettatore si trova di fronte a due frasi quasi speculari che stimolano una nuova interpretazione del contesto spaziale e invitano a riflettere sull’idea di nuovo, sullo scorrere del tempo e sulle contaminazioni che tali concetti generano. In un luogo, CityLife, in cui gli interventi urbanistici e architettonici sono stati così radicali da aver modificato lo skyline della città e, di conseguenza, la vita quotidiana del quartiere, l’artista prova a stimolare una riflessione proprio sulle influenze che tali cambiamenti hanno sulla nostra vita e persino sul nostro modo di pensare o di concepire la stessa realtà. L’installazione si trova sopra un edificio simbolico, una delle poche tracce che ci rammentano il passato e che ricopre anche la funzione di testimonianza vivente della precedente identità di quel luogo.


New Ideas for Other Times. Maurizio Nannucci. Courtesy ArtLine Milano. Foto di Alberto Fanelli 

 

Prato – The Form of Light. Vincenzo Marsiglia

Dove: Studio BBS-pro, via del Carmine 11 - Prato
Quando: 6 Dicembre 2022 – 11 febbraio 2023
Orari e giorni: Dal lunedì al venerdì - 8.30 alle 13.00 dalle 15.00 alle 19.00. Sabato su prenotazione        
Ingresso: gratuito
Link: visonarea.org

Artista: Vincenzo Marsiglia (1972) ha studiato all'Istituto d'Arte di Imperia e all'Accademia di Belle Arti di Brera. Inizia l'attività espositiva negli anni Novanta ed è docente presso l'Accademia di Belle Arti Aldo Galli - IED di Como e l’Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia. La sua ricerca ha origine da un elemento visivo corrispondente a una stella a quattro punte, che è divenuta, nel tempo, una componente distintiva del suo lavoro. Negli ultimi cicli di lavori, Marsiglia è focalizzato, principalmente, sulla sperimentazione dell'uso di tecnologie digitali, fra cui spicca l’Hololens 2. Il proposito è quello di conseguire una categoria di opera d'arte mutevole, in potere di completarsi con l'interazione con lo spettatore.

Mostra: “The Form of Light” si inserisce nell'ambito di un programma culturale sostenuto da BBS-pro e volto all'esplorazione di esperienze d'arte contemporanea nei luoghi di lavoro, proponendo progetti site-specific dedicati allo spazio espositivo dello studio con l'intento di formulare ipotesi di connessioni culturali con il luogo e la storia passata e presente della città di Prato, con il suo tessuto imprenditoriale e produttivo. Si tratta di una mostra incentrata sull'idea della luce che, plasmando forme e spazi, diventa sia materia fisica e sculturea sia elemento diafano, impalpabile e spirituale esplicitando la propria componente culturale ed umanistica. Il progetto è legato all'intento di costruire un luogo immersivo, emozionale ed interattivo all'interno del quale agiscono differenti tipologie di opere che segnano parte delle ricerche più recenti di Marsiglia e la cui percezione cambia al variare delle condizioni della luce -quella naturale diurna e quella artificiale notturna- proponendo differenti piani di lettura e di fruizione. Tra le varie opere dell’artista Vincenzo Marsiglia, vi sono due lavori a neon “Prospect” che illuminano lo spazio di luce azzurra, alludendo ad un cielo stellato.


The form of light - Vincenzo Marsiglia - neon art

 

Roma - Hot Spot Caring for a Burning World

Dove: Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea. Viale delle Belle Arti 131, Roma
Quando: 24 ottobre 2022 – 26 febbraio 2023
Orari e giorni: da martedì a domenica: 9.00 – 19.00. Ultimo ingresso 45 minuti prima della chiusura
Ingresso: intero 10€ - ridotto 2€
Link: lagallerianazionale.com

Artisti: Ida Applebroog, John Baldessari, Johanna Calle, Pier Paolo Calzolari, Alex Cerveny, Sandra Cinto, Jonathas de Andrade, Mona Hatoum, Ayrson Heráclito, Ibeyi, Chris Jordan, Juree Kim, Glenda León, Ange Leccia, Cristina Lucas, Cecylia Malik, Gideon Mendel, Raquel Paiewonsky, Michelangelo Pistoletto, Alejandro Prieto, Davide Rivalta, Andrea Santarlasci, Allan Sekula, Daphne Wright, Rachel Youn.

Mostra: La mostra collettiva “Hot Spot. Caring for a burning world”, a cura di Gerardo Mosquera, prende il titolo dall’omonima opera di Mona Hatoum (“Hot Spot”, 2013) inclusa in mostra. Il percorso espositivo riunisce le molteplici reazioni a queste condizioni da parte degli artisti, attraverso la forza poetica dell’arte. Le opere selezionate approfondiscono la complessità della situazione attuale proponendo più che una visione di denuncia un attivismo estetico che intende stimolare la riflessione e sensibilizzare al disastro, per immaginare un diverso rapporto con il pianeta.

Opera al neon: “Hot Spot” (Mona Hatoum) è una grande installazione in ferro e neon che raffigura il pianeta Terra acceso da una luce rossa che simboleggia i conflitti che lo rendono rovente. L’opera racconta di come il modo dirompente con cui è stata organizzata la società umana sembri condurre alla catastrofe ambientale. Il fallimento del progetto moderno e della possibilità stessa di uno sviluppo armonioso dell’umanità nel suo ambiente è oggigiorno molto più che evidente e si colloca con forza al centro del dibattito contemporaneo.


Hot Spot. Mona Hatoum. Foto: Adriano Mura

 


 

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